“Già so che porterò con me l’esperienza di questo film per il resto della mia vita”. “Non voglio dire che i film possano cambiare il mondo, ma se possiamo cambiare la prospettiva di una persona possiamo allora anche cambiare il mondo di quella persona”.
Così Armie Hammer, meraviglioso protagonista sulla cover del magazine gay Out nel lanciare Chiamami col tuo nome, titolo di Luca Guadagnino che punta gli Oscar e che uscirà nelle sale d’Italia nel mese di febbraio. Una storia d’amore LGBT tratta dall’omonimo nonché straordinario romanzo di Andrè Aciman, edito in Italia da Guanda.
“Chiamami col tuo nome” è il racconto dell’attrazione improvvisa e travolgente che sboccia tra due ragazzi, il diciassettenne Elio (Timothée Chalamet al cinema), figlio di un professore universitario, in vacanza con la famiglia nella loro villa in Riviera e un giovane ospite, invitato per l’estate, il ventiquattrenne Oliver, che sta lavorando alla sua tesi postdottorato. Quell’estate della metà degli anni Ottanta viene rievocata, a distanza di vent’anni, dal più giovane dei protagonisti. Sconvolti e totalmente impreparati di fronte allo scoppiare di questa passione, i due inizialmente tentano di simulare indifferenza, ma con l’avanzare dei giorni vengono travolti da un’inesorabile corrente di ossessione e paura, seduzione e desiderio, il vero protagonista del romanzo: “II desiderio che è in noi, e non è necessariamente riferito all’altro. Piuttosto l’altro rappresenta la promessa di un avvicinamento alla soddisfazione di questo bramare…”. Quello che Elio e Oliver proveranno in quei giorni estivi e sospesi in Riviera e durante un’afosa notte romana sarà qualcosa che loro stessi sanno non si ripeterà mai più: un’intimità totale, assoluta, un’esperienza che li segnerà per tutta la vita.