“Non esiste cura per qualcosa che non sia una malattia. Non sarebbe più rivoluzionario sostenere, celebrare e amare le persone per quello che sono, invece di umiliarli e cercare cambiarli? È una decisione legislativa vergognosa e offro il mio sostegno per affrontare questa decisione spregevole e medievale. Amo tutte le persone e rispetto i diritti di tutti nell’essere esattamente quello che sono. Questi sono ostacoli, non barriere, e combatteremo!“.
Così Kesha nella giornata di ieri ha voluto sostenere i gay brasiliani, giustamente scioccati dall’incredibile decisione giudiziaria della settimana scorsa che riapre la strada alle teorie riparative tramutando l’omosessualità, di fatto, in una malattia da cui poter guarire.