Una manifestazione temuta, nel centro di Sydney, con 60 agenti in tenuta antisommossa e uno striscione che era alquanto provocatorio.
“Straight lives matter”.
Peccato che al raduno CONTRARIO al referendum australiano sul matrimonio egualitario si siano presentati in 20.
Venti persone.
Praticamente 3 poliziotti a capoccia.
Un po’ come le manifestazioni italiane di Mario Adinolfi e del suo popolo della Famiglia, ma Nick Folkes, organizzatore, non molla.
“Alcune persone hanno detto che questa manifestazione fosse provocatoria ma stiamo esercitando il nostro diritto democratico alla libertà di parola e alla libertà di manifestare. Stiamo agendo entro i limiti della legge. Credo che abbiamo il diritto di essere qui, proprio come le persone gay hanno il diritto di essere ovunque a sostegno della loro causa”.
Giusto, vero.
Ma je se so presentati in 20.
A poveracci.