“Mi dispiace per l’accaduto ma c’è stata una ricostruzione sbagliata della stampa: è una casa privata, non una struttura pubblica come un bed & breakfast”. “Non ho nulla in contrario, per l’amor del cielo, sono persone normalissime. Ma preferiamo così e crediamo nella famiglia tradizionale: se e quando lo Stato farà una legge che obbligherà i privati ad accettare chiunque, allora da bravi italiani lo faremo”. “L’accostamento con gli animali? Stavo guidando e non ho rispettato la punteggiatura. Non ho scritto correttamente il messaggio, non volevo paragonarli”.
Così Filippo Mondella, proprietario della casa vacanza Ciufo che ha rifiutato l’affitto ad una coppia gay di Napoli, ha parlato dalle frequenze di Radio Capital.
Un rifiuto, il suo, dettato dalla propria fede cattolica, con Cathy La Torre di GayLex che ha nel frattempo lanciato una petizione on line per boicottare la sua struttura e Sandro D’Agostino, assessore al turismo di Tropea, che ha “invitato” per un intero weekend i due ragazzi napoletani, con tanto di cena romantica.