L’ignoranza è sovrana, in casa Mario Adinolfi, ma l’ultimo provocatorio cinguettio dell’estremista cattolico ha davvero superato il limite.
‘Fatemi capire bene: sono obbligato ad affittare il mio appartamento ai gay, non posso scegliere?’, si è chiesto il ‘padre’ de Il popolo della Famiglia, subito bloccato da Facebook per un altro mese.
L’ennesimo, prima che il suo profilo venga una volta per tutte disattivato. Silvia Pardolesi, sua moglie, parla addirittura di ‘regime’, se non fosse che la legge sia assai chiara in materia.
I Decreti Legislativi 215 e 216 del 2003 riguardano la parità di trattamento fra le persone indipendentemente dall’origine etnica, dalla provenienza, dalla religione, dalle convinzioni personali, dalle disabilità, dall’età e dall’orientamento sessuale.
Il principio di parità di trattamento stabilisce che NESSUNO può essere trattato meno favorevolmente di altri in ragione della sua origine etnica, provenienza, religione, delle sue convinzioni personali, disabilità, età’ o orientamento sessuale.
Ergo, la semplice risposta all’idiota domanda di Adinolfi è chiaramente ‘NO’, non si può discriminare.