‘Io ed il mio compagno eravamo alla ricerca di una struttura, un B&b o un hotel, dove poter trascorrere alcuni giorni di vacanza a fine agosto. Dopo alcune ricerche, concentrate essenzialmente in Calabria e Puglia, giovedì sera abbiamo deciso di prenotare una guest house a Santa Maria, Rogliano (VV), dove offrivano l’uso esclusivo di una dependance e di una piscina privata. Dopo regolare prenotazione on line sulla piattaforma Booking.com, venerdì sera siamo stati contattati tramite WhatsApp dal proprietario della struttura, che ha chiesto alcune informazioni aggiuntive (in particolare, voleva sapere da dove venissimo) e abbiamo approfittato per chiedergli delucidazioni in merito all’uso della casa e dei servizi offerti, e alle modalità di pagamento. Dopo averci congedati, il proprietario ha però ritenuto opportuno fare una precisazione importante, in toni anche visibilmente imbarazzati: “Non accettiamo gay ed animali. La cosa ci ha, com’è ovvio, sorpresi e delusi. Nella mia mente si è materializzata l’immagine storicamente e drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori dai negozi: “Vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei”… Da allora sono trascorsi ben 70 anni, ma da quegli eventi, probabilmente, molti non hanno tratto alcun insegnamento. Possibile che, in un momento storico nel quale ci si interroga politicamente sulla necessità di eguagliare le unioni incentrate sull’amore di qualsiasi genere, ci sia ancora chi, con tanta leggerezza, discrimini sulla base dell’orientamento sessuale? I soldi per l’affitto che io e il mio compagno gli avremmo dato non sarebbero stati uguali a quelli che avrebbe ricevuto da una qualsiasi coppia etero? Ti garantisco che non ci sono rimasto male per noi due: nel mio cuore ho pensato alle ricadute pesantissime che un messaggio del genere avrebbe potuto avere su un ragazzo più giovane, che fatica a riconoscersi, ad accettarsi, o che, semplicemente, è più sensibile riguardo al proprio orientamento. Nessuno deve sentirsi INACCETTATO. Chiaramente al messaggio non abbiamo dato alcun seguito, limitandoci a disdire la prenotazione dopo aver opportunamente segnalato l’accaduto al sito Booking.com. Ieri ho poi contattato l’Arcigay Napoli, che da sempre lotta per la difesa dei diritti della comunità LGBTQI e contrasta fenomeni di discriminazione legati all’orientamento sessuale, spiegando l’accaduto e inoltrandogli la conversazione intercorsa con il proprietario della anstruttura’.
L’ennesima denuncia choc nei confronti di un proprietario di casa omofobo arriva da Ricadi, vicino a Tropea in Calabria, per bocca di due ragazzi napoletani che hanno raccontato il tutto a Massimo Arcangeli. No GAY ed ANIMALI, come se vivessimo ancora nel ventennio mussoliniano. ‘Mi scuso SE posso SEMBRARE troglodita‘, l’incredibile chiusa dell’uomo, più che figlio di Neanderthal autentica bestia a cui solo una sacrosanta legge contro l’omofobia potrebbe finalmente regalare doverose reazioni.