Vogue Italia si è ufficialmente rivolta a Dario Franceschini – Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo – per sensibilizzarlo sulla scarsa considerazione che l’Italia dedica al turismo LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual & Transgender) rispetto ad altri paesi europei.
Il nostro paese, tramite i propri canali ufficiali, ignora gli oltre 35 milioni di potenziali ospiti gay con un grande danno patrimoniale nonché di immagine, considerando che per l’Onu i paesi più dichiaratamente friendly si posizionano come campioni dei diritti umani nel senso più largo.
Digitando “LGBT” nei motori di ricerca dell’Agenzia nazionale del turismo (Enit.it) e di Italia.it, roba da pazzi, i risultati sono pari a zero: è il segno di una mancata strategia dell’accoglienza.
Secondo l’agenzia dell’Onu World Tourism Organization, che ha pubblicato i dati emersi dal secondo Global Record of LGBT Tourism, la cifra che i viaggiatori arcobaleno spendono ogni anno nel turismo è pari a 170 miliardi di euro. Paesi come Spagna e Inghilterra, infatti, da anni hanno adottato una politica atta a favorire il turismo LGBT, con un giro di affari pari a 15 miliardi di euro.
“Ministro, ci dia retta: trasformi l’Italia in una gay destination e lo faccia in fretta. L’Italia sta sprecando un’occasione.”
Così Vogue Italia si rivolge a Dario Franceschini attraverso una lettera che si trova nella sezione “Manifesto” del giornale che, con la nuova direzione di Emanuele Farneti, ha cambiato forma e contenuti e in questa pagina affronta ogni mese tematiche di attualità e politico-sociali.