Cecenia, 26 gay uccisi da inizio 2017 – l’appello al Governo italiano di Certi Diritti

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“Novaya Gazeta, il giornale di Anna Politkovskaya, ha prodotto una lista di 26 vittime di omicidi extragiudiziali in Cecenia dall’inizio dell’anno alla Commissione investigativa che sta finalmente iniziando un indagine, anche se non di natura penale. Purtroppo però le forze dell’ordine in Cecenia stanno facendo pressione sui parenti delle vittime affinché firmino dei documenti in cui negano gli arresti dei propri famigliari gay o presunti tali e dichiarino che hanno lasciato la Cecenia di loro spontanea volontà. Secondo il Russian LGBT Network, non si hanno notizie di nuovi arresti di ragazzi gay in Cecenia, ma chi è stato arrestato durante la seconda ondata di rapimenti sarebbe ancora in carcere“.

Ad aggiornare il terrificante caso Cecenia è Yuri Guaiana, responsabile delle questioni transnazionali dell’Associazione Radicale Certi Diritti la scorsa settimana arrestato in Russia per aver provato a portare 2 milioni di firme digitali per dire basta a questo vero e proprio omocausto.
Una vergogna senza fine a cui l’Italia dovrebbe iniziare seriamente a replicare, rilasciando visti alle vittime con procedura d’urgenza.

L’avvio di un’inchiesta, anche se molto limitata non essendo di natura penale, e l’apparente sospensione di nuovi arresti mostrano che la pressione internazionale sta iniziando a funzionare e che occorre aumentarla ulteriormente affinché tutti vengano liberati e gli arresti non riprendano. Occorre che una missione di osservatori internazionali indipendenti venga inviata al più presto prima che tutto venga insabbiato, ma soprattutto bisogna che i paesi occidentali garantiscano il rilascio immediato di visti per i circa 40 ceceni che il Russian LGBT Network è riuscito a evacuare. La Lituania è il primo paese dell’Unione Europea ad aver accolto 2 vittime cecene, l’Italia cosa aspetta? Se ci fosse la volontà politica, basterebbero 24 ore per rilasciare il visto e portare in salvo queste persone”.

Un quesito, quello di Guaiana, a cui qualcuno dovrebbe rispondere. Ministro Alfano, batta un colpo.

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