“Speriamo che il signor Francesco Gabbani stasera eviti di presentarsi alla puntata del festival europeo della canzone con la finta scimmia. Di idioti che usano gli animali per fare spettacolo e che li irridono ce ne sono già troppi per aggiungercene un altro e per giunta in eurovisione. Abbiamo ancora davanti agli occhi le scimmie torturate dai vivisettori, quelle costrette in mezzo mondo a esibirsi in costumi indecenti o come avviene nei paesi dell’oriente incatenati e costrette a esibirsi con folli copricapi. Se Francesco Gabbani tiene alle scimmie ed in generale agli animali, stasera si esibisca senza il suo partner travestito da scimmia e lanci un messaggio pubblico a tutta l’Europa contro lo sfruttamento degli animali sia nello spettacolo che nella vivisezione”.
Così Lorenzo Croce, presidente di Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) si è appellato a Francesco Gabbani a poche ore dalla finale Eurovision.
Un’uscita puramente mediatica, è evidente, in cerca di clamore con evidente sprezzo del ridicolo, perché quando vogliono gli animalisti sanno davvero, ma davvero, essere tragicamente grotteschi.