Annunciato ieri e oggi tristemente diventato reale.
Il presidente Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo sulla cosiddetta “libertà religiosa”.
Un atto che dovrebbe essere solo l’inizio dell’indebolimento dei diritti LGBTI negli Stati Uniti d’America.
Questa legge consentirà alle chiese e ad altre case di culto di appoggiare i candidati politici, realtà fino ad oggi negata dall’emendamento Johnson.
Una legge, fortemente spinta dal Vice Presidente Mike Pence, che darebbe ai fondamentalisti cristiani il diritto di discriminare le persone LGBTI e tutte quelle donne che percepiscono come “sessualmente immorali”.
Non è ancora chiaro quale versione abbia firmato Trump, ma l’ultima conosciuta discriminava di fatto la comunità LGBT, tanto da scatenare le associazioni che minacciano azioni legali.
“Non c’è nessuna crisi di libertà religiosa in America, oggi, ma c’è una crisi di odio e discriminazione. In un momento in cui due terzi di tutte le persone LGBTQ hanno rivelato di aver subito discriminazioni, Donald Trump peggiora il problema dando copertura legale ai responsabili. Anche volendo considerare solo questo ordine discriminatorio, Trump ha infranto la promessa di essere presidente di tutti gli americani”. “Se il Presidente ha firmato un ordine esecutivo che fornisce una licenza di discriminazione contro le donne o le persone LGBT, ci vedremo in tribunale”.
Così Chad Griffin, presidente del HRC, per una battaglia sui diritti di libertà appena iniziata.