‘Gradiremmo che il mondo evitasse d’interferire nei nostri affari interni, noi non lo facciamo con gli altri’.
Così Vladimir Putin ha replicato ad Angela Merkel, ieri scesa in campo per dire basta all’omocausto ceceno, tanto da chiedere pubblicamente un intervento diretto della Russia in difesa dei diritti LGBT.
Conclamato omofobo, il presidente russo ha fatto sapere alla cancelliera tedesca che la pulizia russa, giorni fa accusata di aver trascinato in carcere una decina di attivisti LGBT perché in piazza a San Pietroburgo a protestare, avrebbe invece risposto in modo più ‘liberale e moderato’ che nel resto d’Europa.
Sfacciatamente e schifosamente bugiardo, mentre il mondo guarda silente.