Daniele Stoppello, avvocato da sempre in prima linea nella difesa dei diritti delle persone LGBT, tra i fondatori di Gay Help Line ed attivista di Arcigay, è stato trovato morto all’interno del cortile dello stabile dove abitava, in zona Eur, il 24 aprile scorso.
50enne, Stoppello si sarebbe suicidato.
Ipotesi a cui non crede Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center che chiede chiarezza alle autorità.
“Le modalita’ della sua morte sono ancora poco chiare. Secondo alcune testimonianze l’avvocato sarebbe stato notato mentre nel tardo pomeriggio del 24 si trascinava per terra, nel cortile, dal punto del presumibile impatto dopo una caduta dal quinto piano fino al portone. Se cosi’ fosse andata, sarebbe in effetti molto particolare, e per questo la comunita’ gay di Roma e italiana chiede agli investigatori di fare luce sull’accaduto”. “Non si trovano le chiavi della sua auto e neppure la stessa vettura, che lui parcheggiava in garage. E non si trovano, cosi’ almeno ci e’ stato detto, le chiavi di casa e dello studio professionale. Tutti elementi che ci lasciano perplessi, a cominciare dal fatto che sia sopravvissuto all’ipotetico impatto dopo la caduta, per suicidio o altro, dal quinto piano…e peraltro riuscendo a trascinarsi per qualche metro verso il portone“
Fu grazie proprio a Stoppello che il Gay Center, nel 2009, si costituì parte civile nel processo contro Svastichella, l’uomo che aggredì due gay all’Eur.
10 anni fa, sempre grazie a Stoppello, un partner gay riuscì ad essere riconosciuto come parte civile nel processo per la morte del compagno.
In Italia era mai accaduto prima.