Pronto, Raffaella?, Domenica In, Non è la Rai, Bulli e Pupe, Casa Castagna, Chiambretti c’è, Carramba, Macao, Primadonna, persino il disastroso Crociera.
Trasmissioni che hanno caratterizzato la mia infanzia/adolescenza, creando icone ancora oggi insuperabili sulle note di Ragazzo Triste, del Tuca Tuca, di Tanti Auguri, di Rosso.
Senza Gianni Boncompagni, morto oggi all’età di 84 anni, non avremmo forse avuto Raffaella Carrà, per non parlare di Ambra Angiolini, Enrica Bonaccorti, Marisa Laurito, Claudia Gerini, Lucia Ocone, Sabrina Impacciatore.
Un monolite della televisione italiana a cui Rai e Mediaset devono tanto, in egual misura, così come almeno un paio di generazioni tv. D’altronde che triste tubo catodico avremmo avuto, senza il geniale innovatore Gianni Boncompagni?