Sette giorni dopo l’incredibile fermo di 100 uomini accusati di essere omosessuali, con almeno 3 di questi uccisi, altre notizie choc arrivano dalla Cecenia.
Sarebbero infatti nati dei veri e propri campi di concentramento per omosessuali, nella Repubblica delal Federazione Russa, in cui i gay vengono torturati con scosse elettriche e picchiati a morte.
Human Rights Watch ha confermato la notizia, con alcuni dei detenuti riusciti a fuggire che hanno rivelato al quotidiano Novaya Gazeta le torture ricevute.
“Ci hanno sempre colpito sotto la vita – sulle cosce, i glutei, i fianchi. Ci divevano che siamo come cani, che non avevano alcun diritto alla vita“.
Novaya Gazeta riferisce inoltre che alcuni uomini sono stati riconsegnati alle famiglie, chiedendo loro di compiere dei “delitti d’onore”.
Tanya Lokshina, direttrice di Human Rights Watch, ha poi proseguito rivelando agghiaccianti particolari.
“Da diverse settimane è in atto una brutale campagna contro le persone LGBT, spazzate via in tutta la Cecenia. Funzionari di polizia e delle agenzie di sicurezza sotto il controllo del capo spietato della Repubblica cecena, Ramzan Kadyrov, hanno radunato decine di uomini con l’accusa di essere gay, per poi torturarli e umiliarli. In questi giorni pochissime persone in Cecenia osano parlare ai giornalisti e alle tv, anche in forma anonima, perché il clima di paura è travolgente e la gente è in gran parte intimidita e costretta al silenzio. La presentazione di una denuncia ufficiale contro i funzionari di sicurezza locali è estremamente pericolosa, perché la ritorsione da parte degli enti locali è praticamente inevitabile”.
Ramzan Kadyrov, presidente ceceno, ha negato qualsiasi accusa, motivando il tutto con più ridicola e surreale delle conclusioni: ‘non ci sono gay in Cecenia’. Certo, perché li state ammazzando tutti nel silenzio generale del mondo.