Tratto dall’omonino manga di Tsugumi Ohba e Taleeshi Obata, Death Note, diretto dal regista di You’re Next Adam Wingard, sbarcherà presto su Netflix come produzione originale (25 agosto on line), con Nat Wolff protagonista.
“L’umano il cui nome viene scritto su questo quaderno morirà“. È la prima regola del Death Note, “Quaderno della morte” che lega indissolubilmente il destino di Light Yagami, brillante giovane giapponese, a quello di Ryuk, lo shinigami (Dio della morte) che ne è legittimo proprietario. L’immenso potere che il Dio, per vincere la noia, lascia nelle mani di un umano è il motore delle vicende che porteranno uno studente modello a diventare signore di un nuovo mondo, in un vorticoso delirio di onnipotenza. Perché il ragazzo proverà ad eliminare tutti i criminali scrivendo semplicemente il loro nome sul quaderno, dando vita ad un Pianeta senza male. Ad intralciare i suoi piani un famoso investigatore privato, chiamato ad indagare sul caso delle misteriose morti. Fin dalle premesse, Death Note è una storia di ampie prospettive: tematiche mistiche, approfondimento psicologico, una narrazione ricca di colpi di scena, in una sorta di grande puzzle in cui ogni pezzo ha una sua funzione.