Nel novembre del 1991, quando c’era ancora chi credeva che l’HIV si potesse contrarre persino con una stretta di mano, la principessa Diana fece visita all’Aids Support Service (LASS) di Leicester.
26 anni dopo quella storica e coraggiosa visita, anche il secondogenito Harry, quinto in linea di successione al trono del Regno Unito e dei reami del Commonwealth, ha fatto altrettanto.
Lo scorso anno Harry si fece fare il test HIV in diretta Facebook, mentre ieri il rosso d’Inghilterra ha fatto visita al centro inaugurando un memoriale per i tanti, troppi ragazzi morti di AIDS nel corso degli anni.
L’Aids Support Service (LASS) di Leicester festeggia quest’anno i 30 anni di vita, fornendo supporto quotidiano per le persone colpite da HIV o AIDS. Amdani Juma, direttore, si è detto felice del suo arrivo.
“Questa visita è molto importante nell’aiutare la sensibilizzazione. Lui è un Reale e può contribuire a portare questo messaggio in luoghi che non non possiamo raggiungere. La Principessa Diana venne qui nel 1991 e ora Harry è stato qui. E’ stata una giornata molto speciale, molto importante ed emozionante“.
Tale madre, tale figlio.