Silvana De Mari indagata dalla Procura di Torino per istigazione all’odio

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Prima o poi sarebbe dovuto accadere, ed è finalmente accaduto.
La dottoressa Silvana De Mari, penna di Mario Adinolfi su La Croce, scrittrice di fantasy per ragazzi nonché chirurgo specializzato in endoscopia dell’apparato digerente, è indagata dalla procura di Torino per diffamazione aggravata dalla finalità della discriminazione e dell’istigazione all’odio razziale.
Dopo mesi di diffamanti volgarità, insulti e ridicole battaglie, la De Mari è finita nei guai.
Merito di un esposto presentato dal comitato «Torino pride» ed accertato dal procuratore Armando Spataro, con la Regione Piemonte e la città di Torino in prima linea contro le sue uscite pubbliche. D’altronde c’è la legge Mancino, in materia, che non perdona, condannando gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
«L’omosessualità è un disturbo che si può curare», «I gay sono la nuova razza ariana», «l’omofobia è un diritto che rivendico».
Queste alcune delle follie firmate De Mari che sono finite al vaglio della Procura di Torino, con la diretta interessata che dovrà ora risponderne in tribunale.
Nella speranza che anche l’ordine dei medici, dopo una prima ammenda, la accompagni una volta per tutte alla porta.

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