Le Iene e il caso Unar, parla l’ex direttore Francesco Spano: ‘una bufala, ho agito in totale correttezza’

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“Ho deciso di rimettere il mio mandato non perché ritenga di avere responsabilità, perché rivendico la piena correttezza del mio operato in questo anno, ma per rispetto al ruolo affidato all’ufficio che fino ad oggi ho avuto l’onore di guidare. Occuparsi di contrasto alle discriminazioni presuppone, infatti, entusiasmo e generosità: due doti che ho provato ad avere sempre in questi mesi e che questa squallida vicenda mi ha tolto”. “Nello specifico vorrei solo dire che si è trattato di una bufala: non solo perché i finanziamenti in questione non sono stati ancora erogati, ma perché ad essere considerati finanziabili sono stati singoli progetti sociali, proposti da diverse realtà associative e istituzionali e valutati da una commissione secondo criteri oggettivi prestabiliti. La procedura di controllo preliminare all’eventuale erogazione è tutt’oggi in corso”. “Io stesso, per la questione specifica, non appena ho avuto la segnalazione da parte dei giornalisti de Le Iene ho provveduto a informarne la polizia ed ad attivare dei controlli suppletivi interni. Sono certo che a breve verrà certificata l’assoluta correttezza di tutta la procedura. Nel frattempo ringrazio il sottosegretario Boschi per le parole di apprezzamento che ha avuto per me e per il mio lavoro come pure per aver compreso il mio desiderio di considerare conclusa qui questa esperienza”.

Così Francesco Spano, da 48 ore nella bufera a causa del servizio de Le Iene di domenica sera in cui è stato persino dileggiato per un cappottino evidentemente troppo arancione (forzando un incredibile outing), ha motivato tramite ANSA le proprie dimissione dalla presidenza dell’UNAR, ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.
La colpa di Spano, probabilmente, è stata quella di essersi presentato visibilmente impreparato ai microfoni della Iena Filippo Roma.
Troppi non detti, troppi tentennamenti, troppe fughe (ben 2). Sarebbe bastato spiegare serenamente le reali ragioni di quel finanziamento di 55.000 euro e l’intero impianto accusatorio de Le Iene sarebbe stato facilmente smontato.
Il trappolone sulla presunta tessera dell’ex direttore ad Anddos, che di fatto non vorrebbe dire niente, ha poi completato l’opera, con Spano che così prova a spiegare il perché del suo tesseramento dalle pagine de LaRepubblica.

“Non ho capito cosa sia successo. Potrei aver fornito i miei dati per l’ingresso in un locale di tutt’altro tipo, ma associato a quel circuito”.

Risposta semplice e lineare che avrebbe dovuto dare davanti alle telecamere. Ma reagire con prontezza ad un inviato delle Iene non è mai facile, e Spano, purtroppo per lui, ne ha pagato le conseguenze sulla sua pelle.

“Sono senza lavoro, ma conto che parli il mio percorso”.

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