Ha fatto rumore e continuerà a far rumore il servizio andato in onda ieri sera a Le Iene legato alla Presidenza del Consiglio che stanzia centinaia di migliaia di euro destinati al contrasto delle discriminazione sessuali e razziali.
Soldi che finiscono nelle casse di associazioni troppo spesso tutt’altro che limpide, come scoperto da Filippo Roma che ha smascherato un’associazione di circoli LGBT in cui si pratica sesso e prostituzione. Con tanto di finanziamenti statali da 55.000 euro.
Uno scandalo che da sempre riguarda i circoli associativi d’Italia, etero o gay che siano, intelligentemente nascosti dietro il paravento della ‘tessera associativa’ per non pagar tasse anche se chiaramente a scopo di lucro. Solo a Roma ce ne sono a decine.
Ed è qui che il servizio delle Iene inciampa, ovvero nel sottolineare la natura omosessuale della vicenda.
Come se fosse centrale.
Come se c’entrasse qualcosa. ‘Orge omosex e Palazzo Chigi paga?‘, spara la grafica Mediaset ad un certo punto del servizio, rimarcando la natura omosessuale dello scandalo. Uno scempio che abbraccia e soffoca Francesco Spano, direttore del consiglio dell’Ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali, visibilmente scosso, impreparato e a dir poco ambiguo dinanzi all’incalzare della Iena, che sbandiera addirittura una sua affiliazione al circolo LGBT in esame, tutto sesso e prostituzione. La polemica, neanche a dirlo, è dietro l’angolo, con i cattoestremisti d’Italia pronti a cavalcarla a loro piacimento, aggirando volutamente il nocciolo della questione che riguarda proprio questa mitologica boiata dell’associazionismo ‘culturale’ troppo spesso, per non dire sempre, autentico trionfo di evasione fiscale.
Francesco Spano