“Già nel 2006 io ero una fan di Beppe tanto che pagai un biglietto molto caro per andare a sentirlo. Si era appena saputo della mia candidatura e mentre ero seduta aspettando che parlasse di ecologia o altri temi ad un certo punto lui, che non sapeva che ero in platea, dice: come andremo a finire con Rifondazione che candida un travestito? Sono rimasta impietrita, è veramente doloroso sentirsi offendere da una persona che stimavi. Da lì ho capito che Beppe Grillo ha dei problemi con la transessualità e l’omosessualità perché è un omofobo e lo ha manifestato in più occasioni”
“Quando sei lì seduta e senti uno che ti sfotte e senti gli altri intorno che ridono, provi sensazioni che ti riportano indietro alla tua infanzia, a quando andavo in giro e c’erano quelli che ti dicevano ‘brutto travestito’, ‘ricchione’. Ci sono persone che godono nel fare del male agli altri. Aver risentito queste battute adesso e soprattutto la gente che rideva e applaudiva mi ha fatto del male e penso che faccia del male a tutte quelle persone che faticosamente ancora oggi cercano di essere quello che sono senza dover essere insultate, cercando di usare dei termini rispettosi. Si può dire gay e si può dire ricchione, esistono le parole, è una questione di scelta e di rispetto. Nessun comico giovane oggi direbbe mongoloide piuttosto che handicappato ad esempio. E’ un modo vecchio di fare comicità”.
“Se c’è un travestito in tutta questa storia è il suo odio travestito da satira anzi consiglio a Grillo la prossima volta di condire queste battute con rutti e scoregge così fa il becero al 100%. Si ricordasse che le sue parole vengono ascoltate anche da persone molto giovani che poi ripetono quelle parole a scuola o a casa. Solo le persone vecchie e superate usano il termine “travestito”. Beppe Grillo dovrebbe farsi delle domande sul perché ce l’ha così tanto con gay, lesbiche e transessuali e può stare tranquillo perché non lo querelo, non ho bisogno di querelare, ho solo bisogno che la gente non rida più.A parte che in Italia non c’è una legge sulla transfobia e penso che se anche alla camera o al senato si volesse proporre, il M5S se ne guarderebbe bene dal promuoverla visto che il loro leader è il guitto delle peggior battute omofobe e transfobe. Un conto è fare satira, un conto è insultare”.
“Grillo, anche quando è sul palco esprime il suo pensiero. Quello che mi da fastidio dei grillini è che se a fare questa battuta è Berlusconi urlano, se a farla è Grillo è satira. Le battute orrende sono battute orrende. Io non guardo in faccia a nessuno, puoi essere al centro, a destra, a sinistra, io non trovo attenuanti. E’ una battuta volgare, becera, cafona, vecchia e superata, per fortuna oggi c’è la comicità giovane che non usa più questi termini dispregiativi”. “Se è comicità killer? Purtroppo ci sono persone che sono morte dentro per i tanti insulti subiti. Ne ho viste tante di persone che si sono suicidate per questo. Attenti perché la parola killer che viene usata come metafora certe volte non è neanche metafora.”
Così Vladimir Luxuria, intercettata da Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, ha commentato l’agghiacciante sketch portato nei teatri d’Italia dal leader 5 stelle, in questi giorni in onda su Netflix.
Ma da parte di Beppe Grillo e dei grillini tutti (eletti ed elettori), ovviamente, nessuna replica.
Nessuna scusa.
Niente di niente.
Come al loro solito.