Si parla di pillola per prevenire l’AIDS, quanto in realtà si deve prima parlare di HIV, per poi peggiorare la situazione nello specificare come la PrePR, profilassi pre-esposizione, serva per tutte quelle persone ad alto rischio di infezione.
Ovvero, udite udite, uomini che fanno sesso con uomini, transgender, sex worker e chi usa droghe endovena.
Articolo fuori dal mondo, quello pubblicato nella giornata di ieri dal Corriere della Sera e ad opera di Adriana Bazzi, inviata addirittura da Seattle.
Un salto carpiato di 30 anni, ovvero a quando si credeva che l’HIV fosse un problema solo omosessuale. La piaga dei gay, la loro malattia, che neanche lontanamente prendeva in considerazione il mondo etero. Peccato che le statistiche degli ultimi 12 mesi raccontino tutt’altra verità. 4000 nuovi casi l’anno, 11 al giorno, circa 130.000 sieropositivi nel Bel Paese, il 20% dei quali inconsapevoli e con l’84,1% delle nuove diagnosi attribuibile a rapporti sessuali senza preservativo: 43,2% etero e 40,9% Msm (rapporti omosessuali maschili). Se non fosse che a detta del Corriere della Sera quel 43,2% etero praticamente non esista.