30 telefonate in 3 mesi.
Magari qualcuno di questi aveva pure sbagliato numero.
Il centralino anti-gender voluto dalla regione Lombardia e da Roberto Maroni è un disastro.
Costato 30.000 euro ai contribuenti di Milano e dintorni, il meraviglioso call center ha rastrellato 55 mail dal 12 settembre al 31 dicembre.
30 chiamate alla modica cifra di 1000 euro a telefonata, calcolatrice alla mano, per uno ‘sportello famiglia’ nato per permettere a madri, padri e nonni preoccupati di inviare segnalazioni sull’insegnamento delle cosiddette teorie gender nelle scuole lombarde.
Numeri sempre più comici dinanzi al sito, on line da novembre e incapace di andare oltre le 2500 visualizzazioni. In 100 giorni.
La propaganda omofoba del pirellone, come abbondantemente previsto, ha fatto flop.