Tra 9 giorni esatti lo spauracchio Donald Trump diventerà realtà, con l’insediamento alla Casa Bianca che vedrà il tycoon mettere le mani sulla valigetta nucleare, prendendo possesso della stanza ovale più potente del Pianeta.
Dopo 8 anni Barack Obama lascia, regalando al mondo un’America diversa, rispetto a quella trovata nel 2009.
A lasciarci non è solo un grande uomo ma anche il Presidente USA che più ha fatto per la comunità LGBT.
Nessuno come Barack, fino ad oggi, da sempre a noi vicino. E non solo a parole ma anche, se non soprattutto, con i fatti.
Sei anni fa il suo esplicito sostegno ai matrimoni gay, poi diventati concreti nel 2015 grazie alla Corte Suprema. Nel 2013 l’accorato discorso pro-diritti:
«Ciò che unisce la nostra nazione non è il colore della nostra pelle o l’origine dei nostri nomi, ma che tutti gli uomini sono creati uguali ed hanno diritti inalienabili. Il nostro viaggio non è finito. Non è finito finché i cittadini devono aspettare ore per votare, finché non troviamo un modo migliore per accogliere gli immigrati che ancora pensano che l’America è una terra di opportunità, finché studenti e ingegneri trovano lavoro anziché essere espulsi dal Paese, finché i nostri figli, dalle strade di Detroit alle tranquille vie di Newtown, non saranno curati, coccolati e sempre lontano dal pericolo. Il nostro viaggio non sarà finito finché i nostri fratelli gay non avranno gli stessi diritti degli altri. Fratelli e sorelle gay devono avere gli stessi diritti».
Pieno appoggio anche alle adozioni per le coppie gay, per non parlare della costante lotta contro l’omotransfobia (che l’ha visto attaccare anche la Russia di Putin).
A fine 2016 proprio Obama ha voluto e realizzato un memoriale a Stonewall, diventato monumento nazionale, per poi trasformare giugno nel mese dell’ORGOGLIO LGBT d’America, regalando ai posteri un discorso da brividi. Da rileggere tutto d’un fiato. Ciao Presidente.
‘Fin dalla sua nascita, l’America è cresciuta attraverso un percorso infinito per diventare un’Unione ancor più perfetta. Questo viaggio, guidato da individui lungimiranti che hanno puntato ad un raggiungimento per un domani più luminoso, non è mai stato facile o agevole. La lotta per la dignità e l’uguaglianza di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT) si riflette nella dedizione instancabile dei sostenitori e degli attivisti che si sforzano di creare una società più inclusiva. Hanno stimolato il travolgente progresso cambiando cuori e menti, chiedendo parità di trattamento – secondo le nostre leggi, dai nostri tribunali e nella nostra politica. Questo mese riconosciamo tutto quello che hanno fatto per portarci a questo punto.
La decisione della Corte suprema che ha garantito l’uguaglianza del matrimonio in tutti i 50 Stati membri è stata una vittoria storica per le persone LGBT americane, garantendo dignità alle coppie dello stesso sesso e una maggiore uguaglianza tra i vari Stati. Le persone LGBTQ meritano di avere il proprio Paese al loro fianco. Ecco perché la mia Amministrazione sta cercando di comprendere al meglio le esigenze degli adulti LGBT, fornendo a prezzi accessibili e accoglienti alloggi di sostegno per i pensionati LGBT americani.
Nonostante gli straordinari progressi degli ultimi anni, gli americani LGBT affrontano ancora la discriminazione semplicemente per essere quello che sono. Ho firmato un ordine esecutivo nel 2014 che vieta la discriminazione nei confronti dei dipendenti federali sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere. Esorto il Congresso ad adottare una normativa che si basi sul progresso che abbiamo fatto, perché nessuno dovrebbe vivere nella paura di perdere il lavoro semplicemente a causa di chi è o di chi ama. E il nostro impegno a combattere la discriminazione contro la comunità LGBT non si ferma ai nostri confini: far progredire il trattamento equo di tutte le persone è stato a lungo uno dei cardini della diplomazia americana, e abbiamo fatto della difesa e della promozione dei diritti umani degli individui LGBT una priorità nel nostro impegno in tutto il mondo.
Durante il mese dell’orgoglio lesbico, gay e transgender, con gli americani che agitano le bandiere rainbow e sfilano con coraggio in strada, celebriamo quanto lontano siamo arrivati e riaffermiamo la nostra convinzione incrollabile nella pari dignità di tutti gli americani.
Io, Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America, in virtù dell’autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo giugno 2016 come mese dell’orgoglio glbtq. Invito il popolo degli Stati Uniti ad eliminare i pregiudizi ovunque essi siano, e a celebrare la grande diversità del popolo americano’.