Il 2017 dell’editoria mondiale si aprirà con la storica copertina del National Geographic, che vede una bimba transgender di nove anni assoluta protagonista.
“La cosa migliore di essere una ragazza è che ora non devo più fingere di essere un ragazzo”.
Avery Jackson il suo nome, per un numero speciale interamente dedicato alla ‘rivoluzione gender’ in atto, tanto da esaminare “gli aspetti culturali, social, biologici e personali dell’identità gender”. Grazie ad Avery è nata una casa rifiuto per transgender proprio dinanzi all’omofoba Westboro Baptist Church di Topeka, in Kansas. Una scelta, quella di questo numero speciale, così motivata dal direttore Susan Goldberg.
“Abbiamo voluto guardare al ruolo tradizionale della figura del gender nel mondo, ma anche a qualcosa di più introspettivo. Ci sono molte prime pagine sulle star, ma non c’è una reale copertura e comprensione riguardo le persone reali e i problemi che ogni giorno affrontano riguardo le questioni di genere”.