Il Tar ha accolto il provvedimento cautelare richiesto da Arcigay Tralaltro Padova, di fatto consentendo alle coppie LGBT di unirsi civilmente alle stesse condizioni delle coppie etero, cioè anche nei giorni di sabato e domenica e con la possibilità di scegliere le sale come avviene per il matrimonio civile. Ha così sconfessato la politica discriminatoria seguita dall’ex sindaco Bitonci.
All’approvazione delle Unioni Civili fra persone dello stesso sesso avvenuta a maggio ed entrata formalmente in vigore a fine luglio l’ormai ex Sindaco Bitonci disponeva arbitrariamente per la celebrazione delle Unioni un solo giorno della settimana, il mercoledì mattina. Questa disposizione, poi estesa alle mattine di lunedì, mercoledì e venerdì, ha di fatto imposto nei mesi scorsi a molte coppie di cittadini e cittadine padovane una “migrazione forzata” nei comuni limitrofi per poter celebrare le proprie unioni in giorni e modi consoni.
«Le disposizioni date da Bitonci agli uffici preposti alle Unioni Civili erano totalmente illegittime e frutto di una palese volontà discriminatoria – sottolinea Mattia Galdiolo, Presidente Arcigay Tralaltro Padova – Bitonci con queste indicazioni ha trascinato Padova nel ridicolo, per puro gusto di strumentalizzare politicamente la vita dei padovani. Arcigay Tralaltro Padova ha subito protestato, prima presso l’amministrazione e successivamente per vie legali, grazie agli avvocati Francesca Leurini e Fabio Corvaja, che hanno svolto un lavoro eccellente con passione e capacità. L’accoglimento della nostra richiesta nella giornata di ieri riporta la città di Padova in uno stato di legalità e consente finalmente a gay e lesbiche di usufruire appieno di una legge importante».
Omofobia leghista sotterrata. L’amore vince, sempre.