Sulla scia di The Young Pope di Paolo Sorrentino, ecco arrivare una nuova nota dal Vaticano che ribadisce il proprio DIVIETO ai gay di diventare sacerdoti.
No, non è LERCIO.
Un divieto che è in vigore dal 2005, sottolineando come ‘la pratica dell’omosessualità‘ non sia ‘la benvenuta‘.
“La Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere in Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta ‘cultura gay’. Tali persone, infatti, si trovano in una situazione che gravemente ostacola un corretto relazionarsi tra uomini e donne”.
Una nota surreale, perché in arrivo da quel Vaticano che è tutto un pullulare di preti omosessuali (basterebbe accendere Grindr in via della Conciliazione per ritrovarsi improvvisamente non più a Roma bensì a Chueca).
Ma d’altronde cos’altro sarebbe, la chiesa cattolica romana, se non un trionfo di ipocrisia delicatamente detta anche ‘faccia come er culo’?