“Sono felice che Madonna, Beyoncé o Rihanna si “ispirino ai miei lavori”, ma vorrei tanto che se ne uscissero con “Si, questa immigrata, uscita dal nulla, ci ha ispirate, così forse non tutte loro sono così fottutamente terribili”. “Purtroppo non la pensano così. Loro ragionano “Si, magari rubo qualcosa e lei sarà contenta di questo. Dovrebbe essere onorata che noi abbiamo deciso di rubare il suo stile, ma a volte penso, “Figa, devo pagare le bollette”, lo sai?”. “Beyoncé é un po della scuola di Michael Jackson, dove la famiglia ti costruisce attorno tutto un mondo che ti supporterà durante la carriera. Da quando sei bambino, io non ho mai avuto questo Lusso”. “Se appartieni alla classe operaia, la musica non ti appartiene come era un tempo, oggi sarebbe impensabile il successo degli Oasis”. “Sono solo cibo, un modello che alimenta le star del pop per creare più contenuti originali. Continuiamo ad ispirare e dare cibo alla punta della piramide.”

Ovvero il pop indipendente, che lavora sulle novità e sperimenta, contro il pop internazionale, che si appropria di quelle sperimentazioni per far cassa. Senza neanche chiedere grazie.