‘La verità per quanto riguarda me e i gay è che non riesco a superare la cosa dell’uccello. Ho avuto delle cotte. Delle grandi cotte per i maschi. Un bel po’. Un sacco di cotte. Ma il cazzo è proprio un problema. Non riesco neppure a guardare il mio troppo a lungo. Quindi è una cosa che non posso prendere in considerazione. Mi piacerebbe essere gay perché amo il sesso. Mi piacerebbe fare sesso ogni volta che ne ho voglia. Sono cresciuto in un contesto dove “gay” era le cosa peggiore che si potesse dire a qualcuno per ferirlo. A causa dell’omofobia che c’è là fuori, quando avevo 21 anni pensavo: ‘Io non odio i gay… questo vuol dire che anch’io lo sono? Deve significare che sono un po’ gay, in qualche modo’.
Perché denunciai People nel 2005? Venivano diffuse di continuo falsità e menzogne ed ero davvero frustrato. Così ho scritto il libro Feel: Robbie Williams, dove sono stato onesto al 100%. Ma nello stesso giorno in cui è uscito, è saltato fuori un ragazzo che ha raccontato che ero a Manchester, abbiamo parlato un po’, l’ho portato sul naviglio e gli ho succhiato l’uccello. Il mio problema allora è stato che non era vero e che avevo proprio scritto un libro dove raccontavo come stavano le cose. Mi ha fatto male e mi ha sconvolto. Non ha niente a che vedere con la questione gay, semplicemente stavano mentendo‘.
Detto che questo stereotipo dell’omosessuale che tromba la chiunque quando e come vuole, nel 2016, è onestamente diventato ridicolo, mio caro Robbie al mancato amore per il cazzo non si può proprio rimediare. In alcun modo. E proprio non sai che te stai a perde. Antica.