779 mila euro per il 2011.
730 mila euro per il 2012.
581 mila euro per il 2013.
Totale: due milioni e 90 mila euro in 3 anni.
Radio Maria è la radio che più soldi prende dallo Stato italiano.
E non per fare ‘servizio pubblico’, bensì a causa della legge 448 del 1998 – al comma numero 190 dell’articolo 4 – che assegna il 10% dei contributi destinati alle radio locali alle “emittenti nazionali comunitarie”, ovvero a quelle radio che non hanno fini di lucro. Ebbene, solo DUE radio in tutta Italia appartengono a questa categoria.
Radio Maria e Radio Padania.
L’estremizzazione omofoba radiofonica nazionale, in sostanza, che un giorno sì e l’altro pure lancia anatemi contro quel Governo che pochi mesi fa ha sposato le unioni civili.
Come se la truffa dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica non bastasse.
Affatto.
Radio Maria, per sopravvivere e inondare l’etere di diffamanti porcate, ha bisogno anche di ulteriori soldi.
Pagati da tutti noi. Omosessuali compresi.