Parlano le suore spose: Gesù condanna l’ipocrisia, non gli omosessuali

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original‘Ci siamo innamorate da suore missionarie, durante un viaggio in Guinea. Insieme ci siamo trovate a lavorare al fianco dei più poveri, come è sempre avvenuto da quando, ventenni, abbiamo preso il velo. Lì abbiamo capito che al mosaico della nostra vocazione si aggiungeva una nuova tessera. Abbiamo sempre vissuto la nostra vita religiosa nella fedeltà. Avremmo potuto seguire un consiglio che si sente spesso dire nei conventi: vivete assieme da suore, basta non dire nulla e non dare scandalo. Una via comoda e falsa. Ce ne sono tanti di casi come questi: preti o religiose che vivono clandestinamente i loro rapporti con uomini e donne. Ma nel vangelo Gesù condanna l’ipocrisia, non gli omosessuali. E così abbiamo deciso di lasciare la vita religiosa e cominciare un cammino di libertà e di fede con serenità, senza scandalo, sotto lo sguardo misericordioso di Dio. E’ stata una scelta difficile ma non infelice. Siamo state abbandonate, esuplse. Anzi, ostacolate. Ma qualcuno ci ha invece confortate. Una consorella anziana ci ha rivelato: ‘se avessi la vostra età uscirei anche io’. Nella Chiesa ci sono migliaia di persone, suore e preti, che si trovano nella nostra stessa situazione. Non si può dire che rappresentiamo una minaccia per la famiglia o che il nostro amore metta in pericolo il matrimonio’.

Così hanno per la prima volta parlato dalle pagine de LaRepubblica Suor Federica e Suor Isabel, 44 e 40 anni, del Sud Italia la prima e sudamericana la seconda.
Ed ora dichiaratamente felici, nonché serene, in quanto ‘civilmente unite’ dalla scorsa settimana. Applausi.

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