“La scuola non accetta nostro figlio perché è omosessuale”. “La prima volta abbiamo chiamato dopo la metà di luglio e ci hanno risposto di richiamare più avanti. E così abbiamo fatto. Una volta ancora ad agosto, e poi all’inizio di settembre. E’ stato allora che ci hanno detto che non c’era più posto, che era troppo tardi e che tutte le classi erano già state formate. Io e mio marito siamo sicuri che si tratti di una punizione nei confronti di nostro figlio per quanto successo lo scorso anno”.
A parlare è la mamma di un 16enne di Monza, lo scorso anno umiliato e lasciato in corridoio perchè considerato omosessuale.
Un caso che fece rumore in tutta Italia, con l’adolescente finito in isolamento a causa di una foto che lo ritraeva a torso nudo con un altro ragazzo.
Evidentemente troppo per l’istituto religioso Ecfop di Monza, che ha ora fatto definitivamente calare la mannaia sullo studente. Ma la mamma, fortunatamente, non ci sta e sulle pagine di Repubblica dichiara battaglia.
“Pensavamo che la vicenda fosse chiusa, ma ci sbagliavamo. Stavano solo aspettando il momento buono per metterci alla porta. Mio figlio non merita un trattamento del genere per il suo orientamento sessuale, è un’ingiustizia e ci batteremo per i suoi diritti”.