26 anni dopo la rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è finalmente decisa a fare altrettanto con l’identità transgender, incredibilmente ancora oggi presente.
Ad annunciare l’imminente svolta il ‘New York Times’, per un’edizione del ‘W.H.O. codebook’ per la prima volta rivista dopo 1/4 di secolo.
Nel 2018, probabilmente, l’approvazione definitiva.
Così facendo cadrà lo stigma sociale legato all’identità transgender, per una novità attesa 26 anni ed ora finalmente quasi arrivata a degna conclusione. 4 anni fa, come dimenticarlo, Vladimir Luxuria fu la portavoce italiana di una campagna dallo slogan inequivocabile: ‘non sono malata. Sono solo malata d’amore’.