Teorie Riparative, DDL al senato chiede il carcere: la bellissima lettera di pentimento di una mamma

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keep-calm-because-gay-is-beautifulAlcuni senatori del Pd (Sergio Lo Giudice e Monica Cirinnà in primis), di Sinistra italiana, delle Autonomie e del Misto, hanno presentato in Senato un DDL che punisca fino a 2 anni di carcere e 50mila euro di multa chi ostacola o reprime l’orientamento sessuale dei minori.
Psicologi, pedagogisti, consulenti, educatori e assistenti sociali che millantano teorie riparative per ‘tornare eterosessuali’ finiranno quindi in galera, se ritenuti colpevoli.
Tre semplici articoli che definiscono il campo d’azione, i destinatari e le sanzioni, incoraggiando invece chiunque ‘favorisca l’auto-accettazione, il sostegno, l’esplorazione e la comprensione di sé da parte dei pazienti senza cercare di cambiare il loro orientamento sessuale’.
Un DDL necessario che ora dovrà superare le forche caudine parlamentari e a cui una mamma ha così risposto. La signora Angela, oggi fiera di avere un figlio gay, Aureliano Verità, che l’ha poi ‘perdonata’. Perché l’amore materno è pur sempre l’amore materno. E perché nessuno è perfetto, genitori compresi.
Una mamma colpevole, perché vittima di quell’ignoranza che troppo spesso porta donne e uomini a trascinare i propri figli da pseudo medici, affinché li ‘guariscano’ dall’omosessualità.
Una lettere da leggere e da condividere, perché come rimarcato dalla signora Angela una chiara condanna la meriterebbero anche quei genitori.
Primi colpevoli di cotanto orrore. Che presto potrebbe diventare illegale.

Sembra un tempo infinitamente lontano eppure così paurosamente vicino quando, da madre e quindi da persona che dovrebbe aiutare, confortare e sostenere il proprio figlio, mi sono ritrovata anch’io a cercare di riportare sulla “retta via” il mio ragazzo. Non ci sono scuse che tengano quando ci si accinge a percorrere questo tipo di percorso. Molte persone si ritroveranno in queste mie parole e mi auguro che la maggior parte di loro abbiano fatto un giusto e dovuto “mea culpa”. I motivi che spingono un genitore a compiere un gesto così estremo, assolutamente deprecabile, sono vari e molteplici ma uno su tutti spicca come un garofano rosso all’occhiello della società, si chiama ignoranza. Esattamente questo. Tanta, tantissima ignoranza mascherata da presunto “amore”. Sono una persona molto fortunata, una madre che non cesserà mai di ringraziare suo figlio per averle concesso il perdono, nonostante il tentativo distorto di “convertirlo” all’amore etero.
In tutto questo percorso, ovviamente, sono implicati due professionisti del settore: un sessuologo ed uno psicoterapeuta. Io stessa, che ho usato l’inganno per convincere mio figlio a sostenere dei colloqui, ne sono rimasta scioccata! Approcci da brivido, con argomentazioni a dir poco da medioevo. Potrei fare nome e cognome di tali personaggi ma voglio restare fuori da ulteriori danneggiamenti che potrei procurare proprio a chi, in tutta questa storia, è riuscito ad uscirne a testa alta e con tanta, troppa sofferenza. Mio figlio.
Il ddl dovrebbe prevedere una condanna anche per i genitori che, come me, ottusamente si ostinano a combattere ciò che altro non è che amore. Puro e semplice amore.
Non so se qualcuno leggerà questa mia, nel qual caso, faccio appello a tutti quei genitori che ancora oggi ostacolano, anche solo con l’indifferenza, la piena realizzazione dei propri figli, aiutandoli in un percorso che questa società malata rende davvero impervio.
Un grazie particolare a mio figlio che, nonostante tutto, mi ha concesso il privilegio enorme di potergli essere ancora accanto, nel cammino chiamato vita.

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