Come annunciato sette giorni fa al Gay Village da Monica Cirinnà, scade oggi il termine per la presentazione dei decreti attuativi sulle unioni civili all’italiana.
Da domani, in sostanza, ci si potrà presentare in Comune per chiedere di ‘unirci civilmente’.
Al Consiglio dei Ministri e ai sindaci il compito di rispettare i tempi della legge, entrata in vigore mesi fa, ed ora da ‘sposare’ appieno dopo lunghe settimane d’attesa.
Impossibile e illegale l’obiezione di coscienza da parte dei primi cittadini (qualcuno avvisi i leghisti), che in simili casi andranno incontro al reato di omissione di atti d’ufficio. Perché la legge è legge e tutti i Sindaci d’Italia, che si sappia, giurano sulla Costituzione italiana.