A sette giorni dal Pride Torino si indigna per le croci celtiche e le svastiche comparse sui manifesti ufficiali dell’evento.
Chiara Appendino, neo sindaca 5 Stelle (che NON è la Raggi, purtroppo), è subito corsa in piazza d’Armi per sostituire i manifesti imbrattati insieme all’assessore alle Pari Opportunità Marco Giusta, fino a qualche settimana fa presidente di Arcigay Torino, e al coordinatore del Torino Pride Alessandro Battaglia, che giustamente ammonisce:
“Non dobbiamo abbassare la guardia perché l’omofobia purtroppo è un male ancora diffuso e il nostro impegno deve essere finalizzato a combatterla in ogni sua forma”.
Peccato che la tanto attesa legge contro l’omofobia stagni in parlamento da 3 anni.