Ha vinto tre Nastri d’argento, 4 Ciak d’Oro e un Globo d’oro, si è portata a casa 4 candidature ai David di Donatello (l’ultima con IO E LEI) e potrà dire da qui all’eternità di aver preso parte ad un film Premio Oscar come La Grande Bellezza.
Regina di Roma, nata a Fiano, giallorossa ner core, commmunista figlia di un dirigente del partito e artiggiana rimbalzata al Centro Sperimentale di Cinematografia, Sabrina Ferilli ha fatto di tutto e di più in questi ultimi 20 anni, spaziando tra teatro, televisione, fiction e cinema. Dai cinepanettoni al Festival di Sanremo, passando per Mai dire Gol e Commesse, Le ali della vita e Amici di Maria, Sorrentino e Corbucci, Paolo Virzì e i Taviani, Francesco Nuti e Neri Parenti, sofà e Sandro Ferrone, Rugantino, Dalida e Circo Massimo. Tutto e niente, bianco e nero, fragola e cioccolata, zinne e sopracciglia.
Un’attrice a tutto tondo che ha pagato a caro prezzo scelte commerciali a dir poco discutibili, eppure così travolgente a teatro e credibile se ripresa e condotta da registi capaci e con una precisa idea di personaggio, vedi la ‘coatta’ lesbica e orgogliosa di esserlo dell’ultimo film di Maria Sole Tognazzi, da lei tenuto a galla. 52 anni da festeggiare con la consapevolezza che grazie alla Grande Bellezza tutto è cambiato, tanto da potersi permettere persino di distruggere Matteo Renzi e il PD dagli studios di Formigli senza mai scivolare nel ridicolo. Uno spreco di ‘talento’ che il qui presente, andando contro tutto e tutti, ha sempre visto e ammirato.
Insomma, tanti auguri Sabrina Ferilli, unica verace zinnona romana del cinema italiano contemporaneo.