“Io credo che la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay, ma deve chiedere perdono anche ai poveri, alle donne stuprate, ai bambini sfruttati nel lavoro, deve chiedere scusa di aver benedetto tante armi. I cristiani devono chiedere perdono per aver accompagnato tante scelte sbagliate”. “L’ho detto nel mio primo viaggio e lo ripeto, anzi ripeto il Catechismo della Chiesa cattolica: i gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente. Si può condannare qualche manifestazione offensiva per gli altri. Ma il problema è che con una persona di quella condizione, che ha buona volontà , che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare? Dobbiamo accompagnare bene è quello che dice il Catechismo. Poi, in alcuni Paesi e tradizioni, ci sono altre mentalità , qualcuno che ha una visione diversa su questo problema”.
Con tutti i mostruosi limiti del virgolettato del caso (‘accompagnati pastoralmente’, ‘quella condizione’), mai nessun Papa aveva mai detto o forse persino pensato nulla di simile. Che si possa e si debba migliorare su certi aspetti è palese (non siamo alieni e non tutti sono alla ricerca di alcun Dio), ma anche solo averlo pubblicamente detto squarcia un velo.
Bagnasco, Ruini, Ratzinger, Adinolfi & Co, vi aspettiamo al varco. ‘Chiediamo perdono a tutti i gay del mondo’. Non dovrebbe esser troppo difficile.