Cassazione, arriva il sì alla stepchild adoption

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E’ toccato ancora una volta alla Cassazione riempire il vuoto legislativo causato dalla terrorizzata politica italiana.
La prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha infatti confermato la sentenza della Corte d’Appello di Roma che accolse la domanda di adozione di una minore proposta dalla partner della madre, con lei convivente in modo stabile.
Una sentenza, la 12962/16, di fatto storica, perché appoggia la stepchild adoption in ‘casi particolari’, come previsto dalla legge 184 del 1983.
L’adozione da parte di una coppia di donne, dicono dalla Cassazione, “non determina in astratto un conflitto di interessi tra il genitore biologico e il minore adottando, ma richiede che l’eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice”.
Il “preminente interesse del minore” rimane quindi il punto di partenza su cui intervenire, per una stepchild rimasta fuori dalla legge Cirinnà ma di fatto applicabile caso per caso, come visto in questi ultimi mesi in cui diversi giudici hanno acconsentito all’adozione del figlio del/della partner.
Una splendida notizia per tutte quelle famiglie arcobaleno rimaste scottate dall’esperienza delle unioni civili e un colpo al cuore, immagino, per tutti quei cattoestremisti che da mesi millantano diffamanti menzogne.

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