Una notizia che ha onestamente dell’incredibile.
I legali della Maison Fendi hanno intimato al Coordinamento Roma Pride di ritirare e distruggere tutte le immagini della campagna pubblicitaria “Chi non si accontenta Lotta”, lanciata per promuovere la grande parata dell’11 giugno prossimo. La Maison Fendi sostiene infatti che sia stato fatto un “uso improprio” dell’immagine del Palazzo della Civiltà Romana, presente negli scatti della campagna, di cui rivendica di essere licenziataria esclusiva dell’immagine. Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, capofila del Coordinamento Roma Pride, organizzatore della parata, nonché di tutti gli eventi e le iniziative ad essa collegate, è convinto ci sia un equivoco di fondo.
Non è possibile immaginare, infatti, che una società che sta sul mercato e che ha tra i suoi clienti anche le persone Lgbt si senta in alcun modo danneggiata dall’indiretto collegamento con una manifestazione per i diritti umanitari organizzata da una storica associazione che fonda il suo lavoro al servizio dei diritti civili sul volontariato dei propri soci ed attivisti che in passato ha collaborato proprio con Fendi in occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids.
Il valore del Roma Pride è internazionalmente riconosciuto, tra le altre cose, perché oltre al sostegno economico della Regione Lazio e al patrocinio di Roma Capitale ad oggi sono pervenuti i patrocini al Roma Pride 2016 della Ambasciate di: Canada, Quebec, Stati Uniti d’America, Regno Unito, Australia, Germania che, unitamente all’Ambasciata di Francia, parteciperanno con una propria delegazione alla Parata di sabato.
Dal Mieli si chiedono giustamente se per “uso improprio” la Maison Fendi non voglia alludere alla presenza di persone appartenenti alla comunità LGBTQI fotografate con il palazzo sullo sfondo.
‘Non intendiamo ritirare la campagna del Roma Pride, ma continueremo ad invitare tutti con forza alla grande parata di sabato 11 giugno, anche perchè il colosseo Quadrato per i romani non sarà mai privato ma un simbolo della città’.
Sante Parole. Che debba subito partire l’hastag #BOYCOTTFENDI?