Non ha detto una parola che una sulla polemica innescata da Marchini sul suo non voler celebrare le unioni civili e ha declinato l’invito al Gay Village per dibattere sui temi glbtq insieme agli altri candidati al Comune di Roma Giachetti e Fassina.
Ma la grillina Virginia Raggi è andata addirittura oltre, cancellando di fatto qualsiasi traccia legata ai diritti glbtq dal proprio programma, come segnalato da Lettera43.
Nel 2015 il Tavolo politiche sociali pentastellato aveva messo a punto due punti da inserire nel programma: il primo centrato su un progetto legato alla cultura e al turismo definito ”Roma Gay Friendly”, il secondo pensato per dichiarare guerra alla transfobia e aprire all’inclusione sociale e lavorativa delle persone transgender. Entrambi, come detto, fatti fuori dal programma. Persino la lotta al bullismo omofobo nelle scuole è sparito.
Le uniche flebili tracce che riguardano le persone glbtq di Roma all’interno del programma Raggi (punto POLITICHE SOCIALI) sono così diventate queste:
«Organizzazione e promozione di iniziative per una Roma città accogliente e tollerante nei confronti di tutte le diversità».
Diversi da tollerare.
Questo siamo per il programma 5 Stelle della Raggi. Domani, giovedì 2 giugno e a soli tre giorni dal voto, il Gay Village ospiterà il confronto tra gli altri candidati Roberto Giachetti e Stefano Fassina. Raggi non pervenuta. Fatevi due domande, prima di andare al voto domenica prossima.