E’ morto Marco Pannella, paladino dei diritti civili (anche glbtq)

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Con i Radicali ha fatto la storia d’Italia, portando avanti battaglie epocali come quelle del divorzio e dell’aborto.
Con la morte di Marco Pannella, deceduto oggi all’età di 86 anni, se n’è andato l’eroe dei diritti civili, quei diritti solo pochi giorni fa ampliati anche al mondo gay dal Governo Renzi grazie alla legge Cirinnà.
Eppure Pannella, contro ogni apparente logica legata alla sua vita politica, aveva detto no al matrimonio equalitario, pochi anni fa:

“Mi sta a cuore un connotato che noi radicali abbiamo sempre dato alla battaglia per i diritti civili degli omosessuali e di tutti. Abbiamo sempre tenuto presente l’aspirazione ad una sessualità diversa, non ad una sessualità migliore di quella eterosessuale o di quella omosessuale maschile, o meglio di quella femminile. Purtroppo oggi abbiamo tutto un militantismo organizzato che vuole il matrimonio, poi i figli… Tutte cose che comprendo, ma sicuramente non condivido”. “Io non avrei chiamato matrimonio l’unione tra persone dello stesso sesso. Bisogna andare oltre e chiamarlo unione: invece che i coniugi, gli uniti. Che ci sarebbe di male?. I gay, che hanno sempre dovuto combattere contro le discriminazioni, adesso dicono: vogliamo che la ruota giri ed essere noi che vogliamo il matrimonio. Quello che conta è l’unione nell’amore, nella libertà, nella civiltà e quindi abbiamo delle piccole differenze da questo punto di vista».

Differenze quasi filosofiche, potremmo definirle, perché Panella si è sempre schierato in prima linea sui diritti glbtq, al fianco di quegli omosessuali da lui ‘amati’. Nel 2010, sulle pagine di Chi, il tutt’altro che clamoroso coming out:

“Sono legato da 40 anni a Mirella Paracchini, ma ho avuto tre, quattro uomini che ho amato molto. Non c’è mai stata alcuna gelosia con lei. Potevamo avere, e avevamo, anche altre storie”.

Nel mezzo decenni da deputato, l’Europarlamento, il salto dal centrodestra berlusconiano al centrosinistra prodiano, qualche scivolone mediatico e politico di troppo, l’esperienza della Rosa nel Pugno, gli infiniti scioperi della fame e della sete e quelle tante battaglie portate avanti eppure ancora oggi ferme al palo, vedi l’eutanasia, la legalizzazione della cannabis,  l’amnistia, la legalizzazione della prostituzione, il superamento del Concordato e dell’8 per mille. Chi di noi non ha votato almeno una volta Partito Radicale, nell’arco degli ultimi decenni, e chi non avrebbe voluto incrociare Pannella per abbracciarlo, con affetto, e ringraziarlo per quanto detto e fatto, per aver contribuito a rendere l’Italia un Paese più civile.  Ecco, grazie Marco.

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