Ha reagito ai gratuiti insulti omofobi di un gruppo di ragazzi nel cuore di Genova, e in cambio ha ricevuto le botte.
Oltre ad una tavola di legno sulla testa.
Ennesima aggressione di stampo omofobo nel Bel Paese, con un 19enne, Davide il suo nome, che ha denunciato l’accaduto su Facebook.
“Hanno cominciato con i luoghi comuni, e continuato con gli insulti, chiamandoci froci, e non ripeto cos’altro”. “Ma io non sono riuscito a stare zitto, gli ho risposto di smetterla, di andarsene”. “Come sto ora? Ho un gran mal di testa e male a una spalla, ma so che sarebbe potuta finire molto peggio. La cosa bella è che a soccorrermi
sono arrivati due ragazzi albanesi e uno brasiliano, alla faccia dei luoghi comuni sugli stranieri”. “Il mio obiettivo, più che la denuncia, è mandare un messaggio: dicono che i gay hanno già troppi diritti, ma non abbiamo neanche quello a una vita tranquilla. Noi li abbiamo fermati. Ma se succede a qualcuno che non riesce a difendersi?”
Queste le sue parole rilasciate a Repubblica, per una piaga sociale, quella dell’omofobia, che meriterebbe un interesse chiaro e definitivo da parte del Governo. C’è una legge che giace nascosta in chissà quale cassetto da oltre due anni. Se non ora quando?