Ha davvero dell’incredibile la storia che arriva dalla civile Torino, che ha visto una coppia gay di fatto ‘costretta’ a cambiare casa perché minacciata da buonaparte dei vicini.
Un vero e proprio condominio contro di loro, accusati di “tenersi per mano” e di “baciarsi in pubblico”, tanto da dover subire per mesi insulti omofobi e minacce, per non parlare di quella svastica fatta trovare in ascensore.
I due si sono giustamente rivolti alla legge, con un processo che ha preso vita con l’accusa di stalking.
Ad intervenire sulla vicenda il Sindaco di Torino Piero Fassino, in odore di facile rielezione alle imminenti elezioni comuncali, che su Facebook non ha usato mezzi termini per commentare l’accaduto.
‘La vicenda dei due ragazzi costretti ad andarsene dal condominio nel quale vivevano ci riempie di sdegno e di tristezza. Torino rifiuta la violenza con cui si esprime una delle discriminazioni peggiori, quella basata sull’orientamento sessuale. Lo ribadirò anche questa sera, quando parteciperò come gli anni scorsi alla serata inaugurale del TGLFF – Torino Gay and Lesbian Film Festival’.
Una presenza importante al TGLFF, quella di Fassino, con Ilda Curti, responsabile delle politiche comunali alle Pari opportunità, che ha rincarato la dose:
“Questo episodio di omofobia dimostra che anche in una città come Torino – che ha fatto della libertà e della lotta alle discriminazioni un tratto distintivo della sua identità civile – i pregiudizi e la prevaricazione possono svilupparsi. Non bisogna, mai, abbassare la guardia. Voglio ribadire anche alle vittime di questo episodio – al di là dell’esito giudiziario – la solidarietà attiva e convinta dell’Istituzione che rappresento”.