La Russia è la grande favorita per la vittoria finale dell’Eurovision 2016.
Purtroppo.
Dopo anni di piazzamenti, infatti, i russi puntano allo scettro con Sergey Lazarev e la sua You’re the only one, rischiando seriamente di dover organizzare l’intero baraccone tra un anno.
E cosa ne sarà dell’Eurovision dinanzi all’omofoba legge sulla propaganda gay che da anni ormai terrorizza gli omosessuali russi?
Un piccolo eventuale antipasto c’è stato pochi giorni fa, durante un concerto promozionale proprio in vista dell’Eurovision. Tra i partecipanti il rappresentante israeliano Hovi Star, omosessuale dichiarato, che è stato vittima di discriminazione all’aeroporto di Mosca, come raccontato dalla concorrente spagnola Barei, in gara con Say yay. A riportarlo EuroFestivalNews.
“Ero lì in quel momento e mi sono vergognata quando sono arrivata. Hovi Star, il rappresentante di Israele, è stato trattato veramente male in aeroporto, molto male davvero. Lo hanno deriso e io stavo per fare una scenata davanti a tutti. Lui non si nasconde, si presenta per quello che è: si trucca il viso e gli occhi. Venivamo da Riga, in Lettonia, e quindi si era tolto un po’ di trucco proprio perché sapeva che stavamo arrivando a Mosca”. “Ma questo non è bastato: al controllo dei passaporti, gli hanno rotto la plastica che lo proteggeva, lo hanno guardato in faccia e hanno cominciato a ridere fra loro. Terribile. Poi gli hanno tirato dietro la plastica mentre lui diceva: “Mi state rovinando il passaporto, come faccio ad usarlo domani?” E loro ridevano. Lui è rimasto di ghiaccio. Agli altri non hanno fatto nulla, solo a lui, per il suo aspetto. Onestamente, sapevo che in Russia c’era questa discriminazione, ma quello che ho visto coi miei occhi in aeroporto è molto più di quello che pensavo”.
Anche per questo motivo la Russia, per quanto possa esser figa la canzone e caruccio il suo rappresentante, NON deve vincere l’Eurovision 2016.