“E una questione di buon senso, vedete per caso animali che si accoppiano con esemplari dello stesso sesso? Se gli uomini vanno con gli uomini e le donne vanno con le donne, allora sono peggio degli animali”.
Parole choc che Manny Pacquiao, ex pugile 8 volte campione del Mondo ora riciclatosi politico e in lizza in uno dei dodici seggi al senato nelle elezioni del prossimo maggio nelle Filippine, ha pagato a caro prezzo. Se la Nike ha stracciato il ricco contratto che da tempo aveva con lui, le associazioni glbtq di mezzo mondo l’hanno duramente attaccato, fino all’aggressione che è diventata realtà nelle ultime ore. Nel parcheggio di un ristorante di Los Angeles, infatti, Manny è stato preso di petto da un uomo che l’ha a lungo insultato, dandogli apertamente dell’omofobo. Il quarantenne ha persino provato a dargli un pugno, fregandosene del suo passato di pugile pluri-decorato, senza però arrivare al bersaglio.
E allora Pacquiao è tornato su quelle folli parole in un’intervista al New York Post, dando ovviamente colpa alla stampa.
‘Quell’intervista durò quasi 10 minuti e l’hanno tagliata. E’ stata decontestualizzata. Io non voglio condannare i gay, nessuno può condannare nessuno. Mi scuso per aver usato parole che nessuno voleva sentire’.
Peccato che proprio Manny, sul proprio profilo Instagram, pubblicò un verso dell’Antico Testamento in cui si dice che gli omosessuali dovrebbero essere uccisi. Post poi cancellato, se non fosse che dalla rete nulla scompare. Eppure lui, ora ultraconservatore e devoto alla Bibbia dopo una vita passata tra donne, botte e gioco d’azzardo, si difende sventolando la boiata della ‘contestualizzazione’. Roba da non crederci, se non fosse tutto vero.
P.s. Applausi al folle coraggioso che ha provato a rifilargli un bel pugno in faccia.