‘Quello di Vendola è un atto d’amore che condivido. La pratica del cosiddetto “utero in affitto”, lecita in America o Canada per esempio, è come se fosse una donazione: “Non puoi avere figli, allora lo faccio io per te, te lo offro”. E questo va bene, è accettato, è amorevole. C’è una pratica che è invece pessima ed è quella dello sfruttamento dell’utero: ci sono coppie che, per poter avere un figlio, vanno in Paesi poverissimi dove donne senza nulla accettano di “dare in affitto” il loro utero. Per soldi. Ciò è aberrante, ovviamente. Queste donne vanno difese. Nel mio caso mi hanno fatta a pezzi. Non solo perché avevo deciso di fare una figlia per conto mio, ma anche per l’età che avevo. L’ageismo è un’altra forma di razzismo, peggio dell’omofobia. Penalizzare, insultare, discriminare una donna per la sua età è inaccettabile‘.
Via Grazia Gianna Nannini, diventata mamma a 54 anni grazie all’inseminazione artificiale, è così intervenuta sull’argomento ‘surrogazione’ che da settimane ormai vede i media scatenati. Sviscerando ovvietà così semplici, ma veritiere, dall’aver colto nel segno.