“Se la manifestazione del 5 ripropone la positività delle piazze del 23 sarà una bellissima manifestazione propositiva che mette in movimento sempre un passo avanti alla politica e lo segna come l’essere avanguardia della lotta per i diritti e le libertà. Se la piazza del 5 dirà ‘bene così ma è solo il primo passo’ per le adozioni ed il matrimonio egualitario, io mi sento di dire che sarà anche la mia piazza: credo di aver dimostrato la mia totale estraneità di interessi personali, come ha simpaticamente detto Crozza l’altra sera, sottolineando che io non sono neppure lesbica…. Una piazza propositiva, che dica abbiamo fatto il primo gradino di una scala sulla quale ancora ci sono molte cose da fare come l’adozione ed il matrimonio egualitario. Il percorso è sempre un campo minato, attenzione: la Camera dovrà decidere entro 40 giorni, votarla e portarla a casa. Basterà cambiare una virgola per far sì che la legge debba tornare al Senato è lì morire. Vi prego di considerare le mie parole come un serissimo campanello d’allarme: basta cambiare una parola perché la legge muoia. Rispetto a questo bicchiere mezzo pieno, avremo il nulla. Mi sento di fare un appello agli organizzatori del 5 marzo: l’irrigidimento di alcune posizioni ed il depauperamento dei valori che sono invece nella legge approvata al Senato, può portare qualcuno a dire tanto peggio, tanto meglio e favorire tutti i nostri nemici che comunque esistono, sono ancora forti e parlano di ricatto a Renzi sul referendum costituzionale. Cercare di arrivare all’approvazione alla Camera con animo più sereno da una parte e dall’altra sicuramente aiuterà. Ricordiamoci poi che serve poi la firma di Mattarella ed il decreto sull’anagrafe entro trenta giorni. Dobbiamo quindi tutti insieme essere responsabili”. Via GAY.it (qui tutta l’intervista).
E chi vuol capire, capisca.