24 ore dopo la giornata di fatto storica che ha visto i diritti dei gay per la prima volta ‘passare indenni’ una delle ali del nostro Parlamento, è doveroso porsi una domanda.
Semplice. Secca. Inevitabile, made in GAY.it.
Il DDL Cirinnà ieri approvato al Senato grazie a PD, NCD e verdiniani, va considerato come una vittoria storica, una vittoria accettabile o una brutta pagina nella storia dei diritti civili?
Dopo aver letto il testo e appurato che il Pd ha presentato un DDL ad hoc per ‘cancellare’ l’anacronistico ma simbolico obbligo di fedeltà dai MATRIMONI e che a breve arriverà un DDL ad hoc sulle adozioni (stepchild compresa), il sottoscritto prende posizione e lo dice chiaramente: siamo a metà tra il momento storico e il migliorabile compromesso che possa condurci ad una vera uguaglianza.
Sbraitare ‘meglio nessuna legge di questa legge’ è insensato, potendo ora, a mente fredda, riavvolgere il nastro dei fatti avvenuti nelle ultime due settimane. E allora bisogna chiedersi COME riempire Piazza del Popolo il prossimo 5 marzo. Per far cosa, per chiedere cosa, per rivendicare cosa.
Una piazza strabordante RABBIA che grida alla VERGOGNA sarebbe onestamente un clamoroso autogoal. Riempiamo Roma, questo sì, ma per proporre e chiedere a gran voce quei diritti che ancora mancano, perché rimasti fuori dal DDL Cirinnà. Di suo, comunque la si voglia vedere, ORA esistente dopo 30 anni d’attesa.