Sono 3 giorni che i grillini, sommersi dalla merda da loro stessi generata, continuano a dire che per votare gli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà ci potrebbero volere UN PAIO DI GIORNI. Marco Travaglio, con un editoriale agghiacciante ieri pubblicato su IlFatto, si è allargato ad una SETTIMANA.
Solo sette giorni di dibattito e unioni civili fuori dal Senato? Certo, come no. Ma in quale realtà parallela.
E allora è doveroso fare due conti. Reali.
Intanto gli emendamenti presentati non sono 500.
Quelli della Lega rimasti in gioco sono infatti 580, ai quali bisogna aggiungerne 197 in arrivo dagli altri partiti.
Totale: 777 emendamenti.
Ad ogni emendamento ogni gruppo presente al Senato può prendere parola per 10 minuti circa, dopo aver illustrato l’emendamento stesso. Alle parole del senatore in questione dovrà/potrà poi replicare un rappresentante del Governo, con i tempi che si allungherebbero inevitabilmente a 20/30 minuti. Per ogni emendamento. I gruppi sono 10. Circa la metà vogliono affossare e/o rallentare la legge.
Ergo, PARLERANNO. I calcoli sono facili: 5/10 interventi x 15/30 minuti a testa x 770 emendamenti.
Questo vuol dire che per arrivare alla FINE di tutti i 770 emendamenti ci potrebbero volere tra i 77.000 minuti (20 minuti ad emendamento con solo la metà degli interventi) e i 115.000 minuti (30 minuti ad emendamento con solo la metà degli interventi), ovvero tra i 53 e gli 80 giorni. Ma attenzione, perché si parla di giornate da 24 ore su 24. Che il Senato possa lavorare h24 per due mesi, sabato e domeniche comprese, senza mai rifiatare? Surreale, con il rischio cadute fragorose causa assenze da crollo psicofisico. E allora è necessario triplicare (a Palazzo Madama si lavora solo dal martedì al giovedì) il tutto, arrivando così ad una finestra di 5/8 mesi.
Cinque/otto mesi in cui ‘discutere’ del niente, perché quegli emendamenti (basterebbe leggerli) sono un vero e proprio insulto all’intelligenza. Quell’intelligenza che i 5 Stelle, dicendo NO al canguro e millantando tempistiche fantascientifiche per il voto dei 770 emendamenti (2 giorni? Certo, forse con Rosy Mauro), hanno ufficialmente sacrificato sull’altare del democristiano tatticismo politico.