Un prete che appoggia il DDL Cirinnà, un prete che ha attaccato il Family Day, un prete che dice BASTA all’omofobia.
Un prete calabrese ‘attaccato’ sui social dagli immancabili cattoestremisti, tanto da ritrovarsi con la propria pagina Facebook ‘bloccata’ e ‘sotto indagine’.
Perché la creatura di Mark Zuckerberg ti ‘censura’ in automatico dopo tot segnalazioni. Di qualsiasi tipo esse siano e per qualsiasi motivo. Surreale, assurdo, ingiusto.
E lui, il prete che non può più ascoltare Spotify perché collegato a Facebook, ha deciso di metterci comunque la faccia. Anche se in un territorio, quello calabrese, tutt’altro che semplice.
W Tommaso Scicchitano.